Marzio Banfi
Biografia

Marzio Banfi è nato a Bellinzona nel 1945.

UItimati gli studi secondari segue corsi di meccanica e commercio, corsi preuniversitari a Losanna, quindi l’Istituto di Giornalismo e la Facoltà di Lettere all’Università di Friburgo, alternando periodi di lavoro in varie professioni.

La prima menzione letteraria nel 1963, in età ancora giovanissima, al concorso Gandria-Ticino-Europa. Nel 1967 viene pubblicata la sua raccolta di poesie "Ed amaro ride il vento" per le edizioni Kursaal di Firenze, Premio "L’autore del mese". Nel 1969 viene pubblicata, su di lui, una ampia intervista in "Fribourg Illustré", n. 259, Pasqua. Nel 1970 riceve una segnalazione d’acquisto per l’originale televisivo "Sul ponte dei perché" al concorso della TSI, Televisione della Svizzera italiana, testo pubblicato nel 1975 sulla rivista Cenobio, n. 3 e 4. Dal 1970 si dedica, oltre che all’attività di scrittore, anche all’attività di pittore, e vive tra Gentilino-Collina d’Oro (Svizzera) e Genova (Italia).


Marzio Banfi nel suo atelier

Vari altri riconoscimenti, tra i quali il 1° Premio, Trofeo, al Premio Città di Venezia del 1983, all’Excelsior al Lido di Venezia, gli sono attribuiti, in seguito, per la sua attività di poeta e scrittore. Come appare nella "Cronologia".

La sua è una poesia scarna, cosciente che non c’è più continuità, ma lampi, riflessi, come in uno specchio infranto, dove, senza fine, le immagini si moltiplicano e si disperdono.

Nei dipinti dei primi anni settanta, con titoli come simbolo, totem, draghi, cavalieri, baccanti, magma, paesaggi o figure e animali nel magma, emergono fantasmi e simulacri, ombre dai contorni incerti (Baden 1972, Ponte Tresa 1975). Troviamo poi, con i "paesaggi" e le "figure" sempre del 1975-1976 (Galleria L’Elicottero, Lugano; Art 7, Basilea), immagini simboliche insepolte nella coscienza. Seguono poi le "Proiezioni Archetipo", dove i paesaggi dell’anima ribollono in stato di perenne fluidità (Grand Prix Mediterranée 1984; Arte-Stampa, Palazzo Venezia, Roma, 1984; Galleria San Vidal, Venezia, 1985).

Nelle mostre del 1987 la pittura si fa più materica (Galleria San Vitale Bologna; Expo-Arte Bari), e condurrà poi ai "Materici-attraversando l’inconscio collettivo" della Mostra Omaggio della Città di Venezia, della Provincia di Venezia e della Regione Veneto, al Centro d’Arte San Vidal, Venezia (1989), in cui l’inconscio personale, attraversando l’inconscio primordiale, fa scaturire, pur nel ribollimento delle immagini, una calma sconvolta, un disordine misuratissimo, segni della coscienza del presente, dell’esistere.

Le opere esposte nelle mostre successive (Biennale di Firenze, 1997; XXX Premio Sulmona 2003; "Gli scenari dell’inconscio", 2003, e "Generazione anni quaranta", 2005, Museo delle Eccellenze Artistiche e Storiche "G.Bargellini", Pieve di Cento; Rumble Tumble, Genova, 2007; Centro d’Arte San Vidal, Venezia, 2008; Galleria Rovani, Quinto al Mare, Genova, 2008; XXXV Premio Sulmona, 2008; XXXVI Premio Sulmona, 2009; XXXVII Premio Sulmona, 2010 – premiato con la Medaglia della Camera dei deputati italiana - Biennale a Confronto, settembre 2011, Centro d'Arte San Vidal, Venezia; XXXVIII Premio Sulmona, 2011; "Moleca d'Oro", 2012, Centro d'Arte San Vidal, Venezia, Riconoscimento all'attività artistica; XXXIX Premio Sulmona, 2012; "Arte Carnevale", 2013, Centro d'Arte San Vidal, Venezia, Targa "Leone d'Oro" alla Carriera, Biennale a Confronto 2013, Centro d'Arte San Vidal, Venezia - personale e collettiva -, 40° Premio Sulmona 2013, "Gli artisti di ieri e di oggi", 2014, Centro d'Arte San Vidal, Venezia, 41° Premio Sulmona 2014, 42° Premio Sulmona 2015, "Biennale a Confronto 2015", Centro d'arte San Vidal, Venezia con presentazione del volume "SAN VIDAL ARTISTI IERI E OGGI", "Aprile Arte San Vidal 2016", "Arte Estate San Vidal 2016", "Premio Venezia San Vidal 2016" riconoscimento all’attività artistica, "Carnevale San Vidal 2017", "Immaginario Collettivo", "Biennale a Confronto - Arte chiama Arte 2017", "Sotto il Segno dell’Arte", "L'incanto del gesto", "Mutazioni", "Archetipi", "Padiglione UCAI Nazionale-Premio alla carriera") fanno parte anch’esse dei "Materici", sempre con una pittura con immagini sconvolte ma in controllata vertigine, senza mai smarrire il suo forte abbarbicamento alla natura, che costituisce la base della sua magmatica pittura neoinformale.

Anche per quanto riguarda la pittura si veda la "Cronologia".
Nel 2009 è inserito, con un approfondito studio, nella "Storia dell'Arte italiana del '900 per generazioni", volume VI°, tomo II°, a cura di Giorgio Di Genova, Edizioni Bora, Bologna.


Materici. Attraversando l'inconscio collettivo. "Atmosfera - 3"
"(...)la pittura di Banfi è un racconto di scenari interiori. Anzi, più precisamente, una raccolta di racconti dell'anima, i cui protagonisti sono le forze, gli impeti, gli abbandoni e le estasi di un pittore in costante presa diretta col suo inconscio." (Giorgio Di Genova)